DEONTOLOGIA

Avv. Simona RIZZO 

Foro di Palermo

L'avvocatura come presidio di legalità: la decisione del CNF sul mancato invio del modello 5

Il Consiglio Nazionale Forense, con la sentenza n. 86/2025, ha riaffermato che l’𝗼𝗯𝗯𝗹𝗶𝗴𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗿𝗿𝗲𝘁𝘁𝗲𝘇𝘇𝗮 𝗳𝗶𝘀𝗰𝗮𝗹𝗲 𝗲 𝗽𝗿𝗲𝘃𝗶𝗱𝗲𝗻𝘇𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗮𝘃𝘃𝗼𝗰𝗮𝘁𝗼 non è un mero adempimento formale, ma il pilastro etico che sostiene l’intero sistema solidaristico dell’avvocatura.

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Messaggi whatsapp tra cliente e avvocato. Sentenza del CNF

FATTO: Il procedimento ha tratto origine da un esposto pervenuto all’Ordine degli Avvocati di Vicenza con cui un ex assistito lamentava di aver affidato nell’agosto 2016 all’avv. [RICORRENTE] un incarico per l’assistenza nei rapporti con la moglie separata, che, dopo alcune interlocuzioni con il collega avversario, il legale gli aveva suggerito il deposito di un ricorso giudiziale ed aveva per questo richiesto e ottenuto il pagamento di un acconto di euro 700;

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Commette illecito disciplinare l'avvocato che non informa il cliente dello svolgimento del mandato

E’ stato affermato che “l’avvocato è tenuto a dare notizie al cliente sullo svolgimento del mandato affidatogli, altrimenti pone in essere un comportamento disciplinarmente rilevante perché lesivo del rapporto di fiducia che si deve instaurare tra il professionista ed il suo cliente e, nel complesso, lesivo del prestigio e del decoro dell’intera classe forense (Consiglio Nazionale Forense sentenza n. 253 del 30 dicembre 2021 ). 

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Crediti professionali: per l'emissione del decreto ingiuntivo è sufficiente la fattura

"La giurisprudenza è ormai consolidata nel ritenere, che in materia di tema di crediti professionali, la fattura è titolo idoneo per l'emissione di un decreto ingiuntivo in favore di chi l'ha emessa, ma nell'eventuale giudizio di opposizione la stessa non costituisce prova dell'esistenza del credito, che dovrà essere dimostrato con gli ordinari mezzi di prova dall'opposto."

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RETICENZA E PRATICA FORENSE

C.N.F., sentenza n. 349 del 25.05.2024 / 27.09.2024.Reticenza del praticante avvocato in merito all'"avere riportato una condanna per un reato la cui condotta aveva un’obiettiva incidenza sui requisiti richiesti per l’esercizio dell’attività professionale forense e di non aver comunicato di intrattenere un rapporto di lavoro subordinato”.

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