COMUNICATO STAMPA del 4.9.2025 -FATTI RELATIVI AL SITO "phica.eu" Rete Nazionale Forense attraverso il proprio Dipartimento Pari Opportunità si unisce alla diffusa disapprovazione e netta contrarietà per i fatti relativi al sito “phica.eu” che sta occupando in questi giorni i media nazionali e ripropone il fenomeno del c.d. “revenge porn”.
L’espressione invalsa nel linguaggio mediaticocontenuta nell’UrbanDictionary[1], traducibile con i termini “vendetta porno”, “vendetta pornografica” o “porno vendicativo” sta ad indicare principalmentela divulgazione non consensuale dettata, per l’appunto, come suggerito dal titolo, da finalità vendicative di immagini intime destinate a rimanere private.
Il proliferare dei fatti di cronaca e la accresciuta sensibilità anche del mondo giuridico rispetto a queste vicende ha portato alla introduzione nel nostro ordinamento della norma di cui all’art. 612 ter c.p., con due estensioni distinte della medesima ipotesi criminosa. La prima c.d. “revenge porn in senso stretto”, pensata su spinta appunto dei fatti di cronaca che hanno invaso tristemente i rotocalchi negli ultimi anni[2], che attiene alla creazione consensuale di immagini intime o sessuali all’interno di una relazione amorosa e la successiva non consensuale pubblicazione delle stesse da parte di una sola parte, con il fine di vendicarsi per la fine della storia d’amore, o anche solo per trarne un qualunque vantaggio, generalmente in danno della donna.
La seconda, c.d. “revenge in senso estensivo” rappresentato da ogni forma di diffusione non consensuale di immagini aventi un contenuto sessuale, a prescindere, quindi, dalla esistenza di una precedente relazione sentimentale.[3]
Alla evidenza, sebbene siamo in grado di individuare la fattispecie e tipizzarla, siamo ancora lontani dal raggiungere livelli di educazione civica e sociale e di responsabilizzazione nella formazione che possano ridurre questa gravissima forma di violenza che colpisce prevalentemente la donna.
Rete Nazionale Forense, le Colleghe ed i Colleghi tutti sono concordi nella necessità di accendere un faro sui gravissimi fatti, esprimono la forte vicinanza alle donne vittime di questo terribile reato, auspicano l’attivazione di controlli più stringenti sui social networksulle piattaforme on line tutte, e parimenti sottolineano la necessità di non transigere mai su condotte palesemente violente od oltraggiose nei confronti delle donne.
Sosteniamo sempre le donne che denunciano, in qualunque modo sappiano o decidano di farlo, e non minimizziamo mai le condotte che vengono vissute come offensive, irrispettose, violente, oltraggiose, che siano verbali o fisiche, tanto piu se vittime sono donne o giovani donne.
Roma, li 04.09.2025
Avv. Amalia SPROVIERI (Referente Nazionale PPOO)
Avv. Angelo RUBERTO (Presidente)
NOTE
[1]www.urbandictionary.com.
[2]La vicenda è quella di Tiziana Cantone, che si è tolta la vita il 13 settembre 2016, dopo che un suo video hard era diventato virale in rete, e dopo che inutilmente si era rivolta alla Magistratura chiedendone la rimozione dai siti e motori di ricerca.
[3] Si veda la nota breve del servizio Studi del Senato, n. 57, A.S. 1076 – Misure per il contrasto della diffusione non autorizzata di materiale sessualmente esplicito, in http://www.senato.it.