Rinnovo concessioni, l’Ue mette in mora l’Italia per violazione delle regole sugli appalti

Pubblicato il 21 ottobre 2025 alle ore 21:34

L’8 ottobre 2025, la Commissione Europea ha inviato al ministro degli Esteri Antonio Tajani una nuova lettera di messa in mora — la terza di tipo “complementare” — relativa alla disciplina italiana sul rinnovo delle concessioni e alle norme sugli appalti pubblici.

La Commissione Europea ritiene che alcune disposizioni del Decreto Legislativo 36/2023, anche dopo le modifiche introdotte dal Decreto Legislativo 209/2024, restino non conformi al diritto dell’Unione in materia di appalti e concessioni.
Le problematiche contenute nella lettera della Commissione Europea ed indirizzata al Ministro degli Esteri Antonio Tajani, riguardano.

Accesso agli atti e segreti commerciali – l’art. 35, comma 5, del Codice prevede l’accesso “difensivo” anche su informazioni riservate, senza lasciare alla stazione appaltante la possibilità di un bilanciamento caso per caso.
Finanza di progetto (art. 193) – la procedura italiana non garantisce piena trasparenza e parità di trattamento, a causa:
• della selezione del progetto senza criteri oggettivi e senza vero bando UE;
• del diritto di prelazione del promotore, ritenuto distorsivo della concorrenza;
• del rimborso spese fino al 2,5% a carico dell’aggiudicatario, giudicato disincentivante.

Procedura Infrazione Commissione Europea Demanio Pdf
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