Quando una coppia internazionale decide di divorziare, una delle principali paure riguarda il procedimento: tempi lunghi, udienze, esposizione personale, conflitti difficili da gestire. Questa percezione è ancora più forte per chi proviene da un ordinamento giuridico diverso da quello italiano e teme di non comprendere appieno le regole del sistema. Eppure, quando il divorzio viene affrontato con una corretta strategia giuridica, anche un procedimento internazionale può diventare ordinato, rapido e poco conflittuale.
Un caso deciso dal Tribunale di Venezia dimostra in modo molto concreto come il diritto internazionale privato possa essere utilizzato per semplificare, e non per complicare, una fase delicata della vita. Il Tribunale ha pronunciato lo scioglimento del matrimonio applicando la legge senegalese, su richiesta congiunta dei coniugi, nell’ambito di un procedimento consensuale interamente cartolare.
La vicenda riguarda due cittadini senegalesi, sposatisi a Dakar nel 2007 secondo la legge locale. Il matrimonio non era stato trascritto nei registri dello stato civile italiano, ma la coppia viveva stabilmente in Italia e aveva costruito qui la propria vita familiare. Dopo anni di convivenza e la nascita di tre figli, i coniugi hanno deciso di porre fine al rapporto matrimoniale in modo condiviso, con piena consapevolezza delle conseguenze e con particolare attenzione alla tutela dei figli.
Proprio la natura consensuale della decisione ha consentito di impostare il procedimento in modo diverso rispetto a un divorzio contenzioso. I coniugi hanno presentato un ricorso congiunto chiedendo espressamente al giudice italiano di applicare la legge sostanziale senegalese allo scioglimento del matrimonio. Questa scelta non è stata imposta da una sola parte, ma è stata il frutto di una volontà comune, chiaramente manifestata e formalizzata negli atti.
È importante chiarire un punto fondamentale: la legge straniera non può essere applicata contro la volontà di uno dei coniugi. Nel sistema italiano ed europeo, la possibilità di scegliere una legge diversa da quella italiana opera soprattutto nei procedimenti consensuali, quando entrambe le parti richiedono congiuntamente al giudice l’applicazione di una determinata legge straniera e ne accettano gli effetti giuridici. In mancanza di accordo, la legge applicabile viene individuata secondo i criteri previsti dalle norme di diritto internazionale privato, senza che uno dei coniugi possa imporre unilateralmente la propria preferenza.
Nel caso esaminato dal Tribunale di Venezia, il giudice ha verificato la sussistenza dei presupposti richiesti. In particolare, ha accertato la competenza dell’autorità giudiziaria italiana, la validità della richiesta congiunta, il collegamento effettivo con l’ordinamento senegalese e la compatibilità della legge straniera con i principi fondamentali dell’ordinamento italiano. Solo dopo tali verifiche, il Tribunale ha applicato la legge senegalese e ha pronunciato lo scioglimento del matrimonio.
Un elemento di particolare rilievo pratico è che il procedimento si è svolto interamente in forma cartolare. Le udienze previste dal rito si sono tenute senza la presenza personale dei coniugi, sulla base degli atti depositati dai difensori. Ciò ha evitato la comparizione diretta delle parti davanti al giudice, riducendo l’impatto emotivo e contenendo la conflittualità, con benefici evidenti in termini di tempi, organizzazione e serenità complessiva.
La decisione ha regolato in modo equilibrato anche i profili relativi ai figli minori, disponendo l’affidamento condiviso, il collocamento prevalente presso la madre e un contributo economico proporzionato a carico del padre. Il tutto in un quadro coerente, rispettoso dei diritti dei minori e conforme ai principi di tutela familiare riconosciuti dall’ordinamento italiano.
Questo caso mostra come l’applicazione della legge straniera, quando correttamente richiesta e gestita, non rappresenti un ostacolo, ma possa diventare uno strumento di semplificazione. La scelta della legge più coerente con la storia della coppia ha consentito di evitare passaggi inutili e di rendere il procedimento più sostenibile per tutte le persone coinvolte.
Per le famiglie internazionali che vivono in Italia, l’esempio è particolarmente significativo. Molti non sanno che esistono alternative alla legge italiana, né che il divorzio può essere affrontato senza esposizione personale in udienza, se vi è accordo tra i coniugi e se la domanda viene impostata correttamente. In questo senso, la qualità della fase iniziale – cioè la valutazione della legge applicabile e la formalizzazione della richiesta congiunta – incide in modo diretto sulla linearità dell’intero percorso.
Affrontare un divorzio internazionale senza improvvisazione significa fare scelte consapevoli fin dall’inizio. Un’assistenza legale specializzata consente di valutare se esistono i presupposti per scegliere la legge applicabile, predisporre gli atti in modo chiaro e completo e proteggere la stabilità personale e familiare. Quando il diritto viene utilizzato con competenza, anche una separazione può trasformarsi in un passaggio ordinato, rispettoso e giuridicamente sicuro.
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