La pronuncia affronta il tema della discrezionalità amministrativa nella concessione della cittadinanza ai sensi dell’art. 9, l. n. 91/1992, chiarendo come l’inciso “può essere concessa” evidenzi la natura non vincolata ma valutativa del potere attribuito all’Amministrazione.
La sentenza chiarisce che l’inciso “può essere concessa”, riferito alla cittadinanza ex art. 9, l. 91/1992, evidenzia la natura ampiamente discrezionale della valutazione amministrativa, fondata sull’analisi del grado di integrazione sociale e della condotta del richiedente.
Tuttavia, tale discrezionalità trova un limite imprescindibile nella correttezza dell’istruttoria: il diniego non può poggiare su elementi penali travisati o superati, poiché, soprattutto in presenza di una sentenza passata in giudicato, l’onere motivazionale può ridursi ma non venire meno. Nel caso esaminato, il TAR ha annullato il provvedimento per aver l’Amministrazione erroneamente valorizzato un procedimento penale concluso con assoluzione.
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